mercoledì 25 settembre 2013

Italian love for... What is it? ;)

Nero come la Notte
Dolce o amaro come l'Amore
Caldo come l'Inferno

Dark like Night
Sweet or bitter like Love
Hot like Hell




Fonte foto: http://fayechii.deviantart.com/art/Brown-Heart-FayeChii-192857178

domenica 15 settembre 2013

Visti USA. Come entrare negli Stati Uniti...e rimanerci, forse

Eccoci qua, i nostri clienti al B&B sono partiti ieri e così abbiamo un attimo di respiro e finalmente ho un po' di tempo per parlare di questi benedetti visti per gli USA. Allora, dicevamo...l'immigrazione negli Stati Uniti è stata molto intensa a partire dalla "scoperta" dell'America, da parte degli europei nel 1492, con grosse ondate nella seconda metà dell'800, a inizio '900 e di nuovo a partire dal 1965. Nonostante la popolazione di tutta l'America Settentrionale sia solamente 5 volte quella dell'Italia (non so se rendo l'idea...confrontate i rispettivi km quadrati e poi mi dite cosa ne pensate), negli ultimi tempi gli Stati Uniti hanno deciso di adottare regole molto più restrittive riguardo all'immigrazione. 
Ed ecco che negli Stati Uniti non si entra più, a meno che non si abbia il coraggio di spellarsi vivi durante una sessione di 100 giri della morte consecutivi su una giostra della Disney dirottata da un terrorista alieno. Sposare un cittadino del Paese di riferimento, in questo caso un americano/a, continua ad essere la cosa più semplice, ma a noi non piacciono le soluzioni facili, sarebbe come rubare in chiesa...soprattutto per un italiano/a, che si sa avere un fascino irresistibile. Per questo scoviamo e valutiamo le altre possibilità. 


I visti si suddividono innanzitutto in due macro categorie: i visti immigranti, destinati a quelli che riescono ad ottenere la residenza permanente negli USA (tramite legami familiari solitamente, cioè i fortunati di cui si parlava poco più sopra) e i visti non-immigranti, cioè i visti per la maggior parte di noi "poveri sfigati", che permettono una permanenza temporanea per motivi di turismo, affari, lavoro, cure mediche o studio e che richiedono di dimostrare di avere residenza permanente al di fuori degli Stati Uniti (e quindi di andare fuori dai c non appena scade il visto). Ma non scoraggiamoci ragazzi, la vita è lunga e piena di opportunità per noi italiani che siamo i maestri del trasformismo e degli escamotage! Entrando nel merito dei visti non-immigranti, ci si propone una suddivisione degli stessi in base al motivo per cui vogliamo entrare negli Stati Uniti:
Visto d'affari (B1)
- Visto turistico (B2)
- Visti per studenti (F1, J1, M1)
- Visto di transito (C1)
- Visto per rappresentanti dell'informazione mediatica (I)
- Visto per lavoratore religioso (R)
- Visti di lavoro (H, L, O, P, Q)

I visti B1 e B2 sono i visti rilasciati più comunemente e sono concessi a persone in viaggio d'affari e turisti, per un massimo di 6 mesi alla volta. Da notare che, per tutti i visti sopra elencati sono richiesti un colloquio all'ambasciata americana in Italia e la presentazione di documenti vari, cosa che non succede per quanto riguarda soggiorni fino ad un massimo di 3 mesi, per i quali basta compilare online il cosiddetto ESTA (Electronic System for Travel Authorizationfacente parte del Visa Waiver Program). Il titolare di un visto B1 si può consultare con soci d'affari, legali o commercialisti, prendere parte a convegni d'affari o professionali e negoziare contratti e cercare opportunità di investimento.


I visti F1, J1 e M1 sono concessi a persone che vogliono studiare negli Stati Uniti (all'università o corsi di altro genere) o per motivi di insegnamento, osservazione, conduzione di ricerche, consultazione, dimostrazione di speciali abilità o tirocinio. La validità del visto va fino ad un massimo di 5 anni e comunque rispetta la durata del corso di studi prescelto. In particolare, per quanto riguarda il visto F1 (studenti universitari o di lingue a tempo pieno), bisogna dimostrare di riuscire a pagare gli studi e mantenersi finanziariamente per tutto il periodo del corso. Con il visto studentesco F1 è anche possibile lavorare per un tot di ore settimanali.


Il visto C è dedicato ai viaggiatori (solitamente funzionari di governi stranieri e loro colleghi e familiari) solamente in transito sul territorio degli Stati Uniti e diretti verso altre destinazioni. 


Il visto I è invece concesso a giornalisti, troupe, editor e altre figure di stampa, radio e cinema, che si recano negli stati Uniti per svolgere la professione per conto di un'organizzazione avente sede in un Paese straniero.


R, il lavoratore religioso. Questo visto è per coloro che intendono entrare negli Stati Uniti per espletare mansioni religiose e altre attività legate all'organizzazione religiosa, senza scopo di lucro, di cui fanno parte.

In ultimo vediamo i visti per lavoro, per i quali è necessario trovare la famosa azienda sponsor americana, un'azienda cioè che si prende carico delle responsabilità e dei costi per effettuare la petizione I-129, che l'USCIS (il Servizio Immigrazione) dovrà approvare. Ne troviamo di diverse tipologie, tutti con un requisito di fondo: la "impossibilità" di trovare lavoratori americani equivalenti (anche questo per tutelare innanzitutto gli americani, che hanno sempre la precedenza).
H, visto per personale altamente specializzato, lavoratori stagionali agricoli e non, tirocinanti in ambito agricolo, commerciale, delle comunicazioni, della finanza, governativo, dei trasporti,  delle professioni o industriale;
- L, visto che consente ad un datore di lavoro americano di trasferire un funzionario o un dirigente dagli uffici di una delle sue succursali all'estero ad uno dei suoi uffici negli Stati Uniti. Il visto vale anche per un'azienda straniera che ancora non dispone di un ufficio affiliato statunitense e che vuole inviare un funzionario o un dirigente negli Stati Uniti per fondarne uno;
- O, è il visto per persone dalle capacità straordinarie, quello che hanno concesso al mio compagno, dopo mesi e mesi di scartoffie. E' destinato a soggetti dotati di una straordinaria abilità nelle scienze, in campo artistico, dell'educazione, del commercio o atletico o che abbiano dimostrato di aver ottenuto risultati eccezionali in ambito cinematografico o televisivo e che siano riconosciuti a livello nazionale o internazionale per tali risultati;
- P, visto specifico per atleti, artisti o intrattenitori riconosciuti a livello internazionale e che si recano negli Stati Uniti per prendere parte a gare ed esibizioni o per approfondire la conoscenza o lo sviluppo della loro forma d'arte;
- Q, è infine il visto destinato a programmi di scambio culturale internazionali designati dal servizio USCIS.

Adesso basta però, tutte queste lettere mi stanno uscendo dalle orecchie! Per il prossimo articolo farò un po' di ricerca su un altro tema intrigante, cioè su requisiti e termini per entrare negli Usa come investitori.


In fondo vi lascio con un paio di link a informazioni più dettagliate su visti e procedure per la loro concessione, nonché alcuni dati sulla popolazione statunitense che, secondo una stima del 2010 (fonte Wikipedia), ha le seguenti origini:


1) Britannici, da 36,5 a 72,1 milioni
2) Tedeschi 50,7 milioni
3) Irlandesi 33,5 milioni
4) Italiani 18 milioni (ahi! Per poco fuori dal podio, ma sempre prima dei francesi ;P)
5) Francesi 11,8 milioni
6) Polacchi 10 milioni
7) Ebrei 6,4 milioni
8) Olandesi 5 milioni
e poi a scendere norvegesi, svedesi, russi, ungheresi, danesi, greci, portoghesi, albanesi e altri europei.

50,4 milioni di cittadini statunitensi hanno origine ispanica (di fatto California, Arizona e Texas sono attualmente a maggioranza ispanica). Gli afroamericani sono circa 40,7 milioni e gli asiatici 15 milioni. Solo 4,1 milioni risultano essere i nativi americani (compresi i sanguemisti).


12 milioni è il numero approssimativo di clandestini (unauthorized immigrants) calcolato. Principalmente si tratta di messicani, salvadoregni, guatemaltechi e filippini. L'immigrazione clandestina, soprattutto dal Messico, è un tema molto caldo negli USA e leggi specifiche 
si stanno discutendo a riguardo proprio in questi mesi.

Siti interessanti da consultare per ulteriori info:

http://www.justlanded.com/italiano/Stati-Uniti/Guida-Stati-Uniti/Visti-e-permessi/Visti-per-gli-USA

http://www.ufficiovisti.com/index.php/america/stati-uniti-damerica/796-visto-usa-commercio-investimento

http://italian.italy.usembassy.gov/visti/niv.html

http://travel.state.gov/visa/immigrants/immigrants_1340.html

http://www.uscis.gov/portal/site/uscis

https://ais.usvisa-info.com/it-it

lunedì 9 settembre 2013

Voglio essere io la mia corrente!


Eh lo so vi aspettavate l'articolo sui famosi e intricatissimi visti, però devo prima raccontarvi un'altra cosa...cosa sto combinando in Italia e perché non sono ancora tornata sulle splendide spiagge di Cocoa Beach, col mio surf sottobraccio. Curiosi? In questi ultimi mesi, grazie al fatto di essere finalmente riuscita a concludere i miei studi universitari (abbandonati nel 2008 a causa di un trasferimento "forzato" in Austria per un anno e poi ripresi, a singhiozzo, per seguire il progetto Sempreintempo) e al trasferimento insieme a Pier negli USA, ho avuto il tempo necessario per liberare la mente dal caos di ogni giorno. Ho passato i miei tre mesi in Florida tra natura, sport, lettura, arte e nuove conoscenze, nonché lunghe "sessioni di meditazione", impanata nella sabbia o tra le divertentissime onde oceaniche. E ad un certo punto mi sono ritrovata, con la mente chiara, di fronte ad una scelta importantissima: continuare a vivere così, avendo tutto quello che una donna può desiderare (un uomo fantastico, la possibilità di avere una famiglia senza dover pensare a lavorare, praticamente una vita in vacanza in uno dei posti più belli del mondo) oppure cambiare tutto (o quasi, il moroso me lo tengo e ben stretto!hehe). Ho optato per la seconda. Pazzia? Non penso, anzi sono ogni giorno più convinta che, prima possibile, ognuno di noi debba trovare il coraggio di sintonizzarsi sulla frequenza di quelle vocine che vengono dal profondo dell'anima per ascoltarle, capirle ed utilizzarle per prendere le decisioni più importanti, quelle sulla nostra vita. Ho passato degli anni facendomi trasportare dalle correnti per comodità o per paura di dovermi prendere la responsabilità totale sulla mia vita. Alla fine però ho cominciato a ricercare questa responsabilità, a sentire il bisogno di prendere il controllo della mia vita e delle mie azioni per raggiungere quello che ho deciso essere il mio punto di arrivo (o partenza per nuovi orizzonti!). 

Voglio essere io la mia corrente.

Quindi ho delineato il mio obiettivo professionale (ovvero personale) e i passi che dovrò seguire per arrivarci. 

Passo 1: capire cosa voglio fare veramente 
Diventare giornalista/reporter di sport estremi

Passo 2: individuare il percorso di formazione
Per grande "coincidenza astrale" ho trovato, durante la mia permanenza in Florida, un corso di specializzazione universitaria che in Italia cercavo da anni, per di più a solo 10 minuti da casa! Il corso, che si chiama Digital Television and Digital Media Production, è un corso estremamente pratico di giornalismo, fotografia, produzione ed editing video, che io applicherò allo sport, della durata di due anni. Il College è pubblico, ha quindi costi accettabilissimi per un americano (paragonabili a quelli italiani), un po' meno per studenti da fuori... 10 volte tanto, praticamente una barca di dollari: $12 mila all'anno per due anni, che in tutto fa qualcosa come $24 mila dollari, in più dovrò dimostrare di essere in grado di mantenermi da sola per tutta la durata del corso. Facile per me che ho studiato, lavorato sempre quasi gratis e speso quel poco che avevo in regalini per gli amici! :/

Passo 3: capire da dove tirare fuori i soldi per il corso
Ho deciso di non appoggiarmi più all'aiuto della famiglia o del mio ragazzo e nel cappello del mago Geremia non ho trovato granché, così mi sono dovuta ingegnare. Soluzione: andare a lavorare e sfruttare tutti i modi possibili (e leciti) per fare e mettere da parte soldi. Uno dei miei mantra è diventato: START MAKING MONEY, NOW! ;)

Passo 4: individuare dove andare a lavorare
Rimanere negli USA avrebbe significato dover abbandonare il progetto, in quanto con il visto che ho attualmente non è possibile lavorare e mi sarei dovuta mettere a cercare soluzioni alternative costose in termini di tempo ed energie. Ma soprattutto ho capito che, per darmi una mossa, devo staccarmi da tutto, uscire dalla famosa zona di comfort e fare da sola. Quindi ho deciso di tornare in Italia per cercare lavoro. Con quel poco che ho da parte ho contato che dovrò lavorare per circa un anno per riuscire a mettere da parte i soldi per il corso. Sì, ma lavorare dove? La scelta è stata estremamente veloce e facile: il Lago di Garda, una zona molto turistica dove, grazie alle mie conoscenze linguistiche, immaginavo che non avrei avuto troppi problemi a trovare un posto in hotel o simili. Inoltre, il Lago di Garda è un vero parco giochi per gli sportivi, si praticano sport di tutti i tipi, dalla vela alla canoa, dalla bici all'arrampicata (grazie al fatto che il lago si trovi in mezzo alle montagne), dal parapendio al non so cosa (sparate uno sport a caso, tanto sicuro si fanno anche quello). Per me lavorare tanto per lavorare non ha senso, devo essere in un posto che adoro e che mi aiuti nel frattempo ad avvicinarmi agli sport di cui vorrò parlare in futuro.

Uh! Sta diventando lunghetta...eh vabbé, non è che dovete proprio leggere tutto... In caso passate alle foto che vi ho lasciato sotto! 

Passo 5: guardare le offerte di lavoro e inviare il curriculum
In teoria il mio programma era di tornare in Florida ancora per un mese a settembre, per poi tornare in Italia e cominciare a cercare lavoro, ma...una sera di agosto ho aperto il computer e ho guardato se effettivamente esistessero offerte di lavoro sul lago e ne ho trovata una. Cercavano un aiuto reception con conoscenza inglese e tedesco in un hotel a Limone (che bel posto!). Ho inviato il cv, giusto per rompere il ghiaccio. Due giorni dopo mi ha chiamata il direttore per un colloquio. Una settimana dopo ero sul lago. Fighissimo.

Passo 6: lavorare divertendomi e cominciare a mettere qualcosa da parte
Mi trovo sul lago di Garda da lunedì scorso, sono stata ospite all'Hotel San Giorgio di Limone dove mi sono trovata benissimo e ho avuto modo di conoscere meglio le varie zone del lago (quelle più cittadine e quelle più dedicate allo sport) e le strutture gestite dalla persona che mi ha chiamata qui per lavorare. Cosa ho scoperto: il meraviglioso Bed&Breakfast di Soiano del Lago, una casa stupenda (di proprietà del mio direttore) immersa nel silenzioso verde, a pochi minuti dal lago, vicino a Desenzano. Uno spettacolo, amore a prima vista! Ho voluto accettare la sfida di far funzionare questo B&B anche nella stagione autunnale/invernale a cui stiamo andando incontro. Notoriamente il lago è molto più frequentato in primavera e in estate, però ho deciso di mettercela tutta e di vagliare tutte le opportunità per organizzare eventi e portare persone tutto l'anno a vedere questo bellissimo posto, che in un batter d'occhio fa dimenticare tutto lo stress quotidiano e ricarica le duracell meglio di una spa!

Passo 7: trovare altri metodi per raccogliere questi $24 mila dollari
Ed ecco che nasce la mia pagina Donazioni Paypal, più altre idee che sto sviluppando! Se vi piace ciò che scrivo sul mio blog e vi piace l'idea di aiutarmi a tornare in America prima possibile per seguire il mio corso e diventare LA PIU' FAMOSA DONNA REPORTER DI SPORT ESTREMI (!) allora potete entrare nella pagina dedicata sul blog e fare una donazione, accetto anche monetine, anche via posta...! Oppure venite a trovarmi al B&B, così alziamo le probabilità che possa rimanere qui per tutto il tempo che mi serve!

Bene, penso di avervi raccontato abbastanza per ora. Alla prossima con i nostri famosi visti!

Da Udine (FVG) a Soiano del Lago sul Lago di Garda (Lombardia)








Ed ecco il mio bellissimo "ufficio"! Il B&B Soiano del Lago