giovedì 20 giugno 2013

Se anche il dottore dice che bisogna andare a surfare...

Questa non la sapevo, esiste un International Surfing Day qui e, su richiesta, anche un esilarante documento medico che attesta lo stato di impossibilità di recarsi al lavoro in questo giorno, per malattia grave non meglio specificata.

Bè, visto che l'International Surfing Day è oggi, mi sa che sto proprio male e ho bisogno di un pò di aria di mare anche io...CIAAAOOOO!

mercoledì 19 giugno 2013

Getting a tan...and a cold beer too!



Quanto è bella la vita a Cocoa Beach! Il potenziale che ha questa lingua di terra che affronta coraggiosamente l'Oceano Atlantico è veramente grande: la gente è rilassata e amichevole, la temperatura dell'acqua piacevolissima, la spiaggia profonda, lunga 6 miglia (poco più di 9,5 km) è lasciata quasi completamente allo stato naturale, senza invadenti stabilimenti balneari e con graminacee un pò ovunque (piante protette perché indispensabili per tenere ferma la sabbia), la temperatura e l'umidità nell'aria sono molto alte, ma compensate da un venticello costante e dagli instancabili condizionatori accesi a palla in QUALSIASI locale o negozio si entri, anche in bagno...

A nord di Cocoa Beach si trova poi il famoso Cocoa Beach Pier, un pontile sull'oceano, costruito nel 1962 e lungo poco meno di 300m (mi meraviglia che non sia ancora stato spazzato via da un uragano. A proposito, siamo in periodo di uragani fino a settembre, ma non si sono ancora fatti vedere...), con un negozio di souvenir (bellissima idea ma per niente valorizzata) e una serie di localini dove bersi una birra fresca e mangiare un panino guardando il mare e vecchie foto di surfisti degli anni '30 e '50 appese alle pareti... Ok, i surfisti...come per ogni sport, sono meglio quelli di adesso (;P) e si possono ammirare, vivi e in azione, dalla punta del molo, alla quale si accede pagando 1 dollaro a testa (questa me la devono ancora spiegare...). Sulla punta del pontile si trova anche l'ultimo bar (vedi foto di ragazza stupenda che sorride in camera...hahaha!!) dove è d'obbligo ordinare una Blu Moon, una birra (belga) molto simile alla Shock Top (belga anche questa, devono essere concorrenti acerrimi perché nei locali o trovi una o trovi l'altra, nessuno le tiene entrambe) servita con una fettina di arancia fresca...mmmh che BUONA!!! 

Ecco la piantina del pontile:

martedì 18 giugno 2013

IL PARADISO E' SU STRADA

Come gode l'italiano in macchina negli Stati Uniti


Le famose competenze acrobatiche del guidatore/parcheggiatore italiano qui negli USA sono roba da sfigati...il cambio manuale è “...what?!” e i parcheggi, anche quelli più scrausi, sono pensati per carri armati. Ogni volta che ne individui uno pensi “Ok dai, qui vedi che una manovrina ci sta...” e invece niente, ci entri con la macchina come una formica in un centro commerciale e un brivido di stupore misto a piacere ti percorre la schiena ogni singola volta. Al fatto poi di poter superare, sia a destra che a sinistra, l'italiano proprio non può credere; tende quindi a sfidare la Strada divertendosi a fare lo slalom tra le macchine e lasciando rigorosamente le frecce agli indiani (magari a loro servono...). Quando poi l'italiano scopre che in macchina può telefonare e che, per girare a destra, può passare anche col rosso allora ecco che arriva la pace dei sensi, egli non chiede più nient'altro dalla vita e niente può più farlo arrabbiare, nemmeno l'americano nello specchietto che si attacca al clacson per dirgli che non può decidere all'ultimo di cambiare corsia... Buona prassi sulle strade dell'America è stare sempre sulla corsia di mezzo, una sensazione da padroni del mondo, tutta Made in USA, invaderà il corpo e scalderà lo spirito!



P.S. C'è una cosa importante di cui tener conto alla guida: gli americani ADORANO stare nell'angolo morto, quindi attenzione nei sorpassi!
P.P.S. Per provare il vero stato di ebbrezza andare a guidare a New York, it's a mess!!!

lunedì 17 giugno 2013

Sono ancora viva...sto facendo surf!

Eccomi con il mio surfboard amici! Merito dei miei successi va al mio impegno (o troppo tempo libero?) e al mio maestro Mike, un mito dell'insegnamento e...un gran bel vedere! ;)
Come al solito Pier è più bravo, più avanti ecc. ecc. ma io non mi arrendo, devo batterlo...dovessi anche prosciugare il conto in banca in lezioni di surf!!! (di Pier ovviamente, hehe! Scherzo Franz, non prendertela ho preso solo due lezioni, il resto è tutta farina del mio sacco! ;P)  Perchè        CHI LA DURA LA VINCE.

Ecco a proposito, a chi in vacanza si dovesse ritrovare a Cocoa Beach, e vuole imparare ad andare col surf, consiglio supervivamente i maestri di Ron Jon, estremamente bravi e simpatici. Ron Jon inoltre sembra essere proprietario di mezza isola, hanno costruito un negozio gigantesco di roba da surf e co. in mezzo a Cocoa Beach, molto particolare...da visitare! Questa è proprio una bella pubblicità, ma non posso fare a meno, sono troppo dei grandi!!! Anzi, per le mie amiche che ho lasciato in Italia ho in mente anche di meglio...cartolina in arrivo!